Negli ultimi anni sempre più persone hanno scelto di abbandonare il proprio “posto (più o meno) fisso” per intraprendere un’attività di lavoro autonoma.
Spesso, però, questa scelta non significa solo assumersi il rischio d’impresa, ma anche fare i conti con una realtà totalmente nuova e sconosciuta!
Quindi, se sei un neo-imprenditore con scarsa esperienza e un budget risicato, come puoi sperare di promuovere la tua attività?
Facile, grazie all’Algoritmo di Facebook Ads!
Ma cos’è e come funziona l’Algoritmo di Facebook? Quali vantaggi offre la pubblicità su Facebook?
Vediamolo più nel dettaglio.
In questo articolo
Cos’è e come funziona Facebook Ads?
Facebook Ads (Facebook Advertising) è la piattaforma dell’omonimo social network che consente alle aziende che hanno una Pagina aziendale sul social di creare una campagna pubblicitaria.
Costo inserzioni su Facebook Ads
Il costo medio di un’inserzione pubblicitaria sulla piattaforma è di $0,43 ovvero €0,38 e viene calcolato in CPC, cioè “costo per clic”.
Questa indicazione è ad dir poco generica, poiché sono diversi i fattori che impattano sul costo finale di una campagna pubblicitaria su Facebook Ads, ad esempio il pubblico raggiunto, il settore, la durata, la località.
Per quanto astratto possa essere, questo dato ci fa però capire quando i costi siano effettivamente abbordabili.
Strumenti per la gestione del Business
Oltre alle funzioni della sezione Gestione inserzioni di Facebook Ads, la piattaforma mette a disposizione degli advertiser più esperti altri strumenti:
- CBO, per stabilire il budget dell’intera campagna pubblicitaria e non del singolo gruppo di inserzioni.
- Facebook Business Manager, che risponde alle esigenze di aziende più strutturate, consentendo ai business manager di organizzare le attività relative, ad esempio, a più Pagine aziendali.
L’Algoritmo di Facebook Ads
Alla basa di tutto c’è l’Algoritmo di Facebook che, studiando il comportamento degli utenti, svolge la funzione di filtro. L’algoritmo utilizza i dati raccolti per personalizzare l’esperienza dei singoli, proponendo loro solo contenuti “interessanti”, inclusa la pubblicità personalizzata.
Evoluzione dell’Algoritmo
- 2009: L’Algoritmo di Facebook ha il compito di mettere in cima al ranking i contenuti che hanno ricevuto più like.
- 2015: Facebook introduce il tasto “Preferiti” (in origine “Vedi per Primo”) che permette agli utenti di indicare quali contenuti voglio vedere prima nel proprio feed, dando priorità ai post di alcune Pagine a discapito di altre.
- 2016: il tempo trascorso su una pagina diventa un parametro di valutazione per la “qualità” e il relativo posizionamento della stessa.
- 2017: il social network aggiunge altri parametri di valutazione: 1) le reazioni (cuore e “faccine”) per i contenuti. 2) il tasso di completamento, relativo alla visualizzazione dei video.
- 2018: la piattaforma premia i contenuti che stimolano la conversazione, come i post di amici e familiari con cui si interagisce più spesso sul social, e le dirette video.
- 2020: Facebook dichiara di aver introdotto maggiori controlli sulla veridicità dei contenuti pubblicati, per combattere la disinformazione.
- 2022: nelle sezioni Preferenze relative alle inserzioni e La tua privacy, Facebook spiega agli utenti come funziona la raccolta dati e l’analisi effettuata dal suo algoritmo e dà la possibilità di gestire le inserzioni visualizzate e i dati personali forniti.
Come sfruttare l’Algoritmo di Facebook Ads
Capire come funziona l’algoritmo e quali sono i contenuti con maggiore diffusione può senza dubbio aiutare le aziende a “utilizzarlo” per migliorare visibilità e distribuzione dei contenuti. Ecco alcuni esempi di come sfruttare l’Algoritmo di Facebook Ads, senza spendere un centesimo:
- L’algoritmo predilige i contenuti delle Pagine con cui gli utenti interagiscono più spesso. Rispondi ai commenti che gli utenti lasciano ai tuoi post, aumenterai coinvolgimento e interazioni.
- I contenuti che generano discussioni vengono premiati. Studia i dati raccolti nella sezione Insight per conoscere il tuo pubblico e a creare contenuti che generino discussioni e interazioni tra gli utenti.
- Non disdegnare i semplici post di stato perché sono quelli con più engagement, seguiti, nell’ordine, dai post con foto, poi dai quelli con video e infine dai post di collegamento.
- L’algoritmo considera i dipendenti dell’azienda più credibili dell’azienda stessa. Condividi contenuti pre-autorizzati tramite i loro social, e non solo sulla pagina aziendale. Questo aumenterà la diffusione e la credibilità del brand.
- L’algoritmo premia i contenuti accurati e autentici. Utilizza titoli chiari, che facciano comprendere l’argomento del post, e contenuti veritieri. Evita quindi le fake news e i link a siti di dubbia qualità.
Oltre ai contatti organici, derivanti dai propri profili social e dalle Pagine aziendali, gli imprenditori possono beneficiare delle sconfinate banche dati che l’Algoritmo di Facebook Ads aggiorna costantemente, raccogliendo ed esaminando i comportamenti degli utenti.
Like, commenti e pubblicazioni vengono infatti analizzati dall’Algoritmo di Facebook, che li utilizzati per la profilazione degli utenti e il conseguente invio di notizie e annunci pubblicitari targettizzati.
Questo aiuta gli imprenditori che scelgono di fare pubblicità su Facebook a creare la loro buyer personas, step fondamentale per ogni buona strategia di marketing, e a raggiungere il proprio target di riferimento, tramite le inserzioni a pagamento.
Algoritmo vs privacy
Parlando dell’Algoritmo di Facebook Ads, c’è un altro argomento che non si può evitare di affrontare, seppure di sfuggita: la privacy.
Se per le aziende l’Algoritmo è un grande alleato, per gli utenti è uno strumento quanto meno ambiguo, che da un lato promette di far risparmiare tempo nella selezione dei contenuti “interessanti”, ma dall’altro attinge a piene mani nella loro quotidianità, raccogliendo (più o meno esplicitamente) i loro dati personali.
- 2018: Facebook è al centro dello scandalo Cambridge Analytica: l’azienda di consulenza aveva raccolto illecitamente i dati di milioni di utenti Facebook per creare messaggi di propaganda politica. Quei dati furono utilizzati, ad esempio, per la campagna elettorale di D. Trump e per il referendum sulla Brexit.
- 2018: l’Agcom multa Facebook per la violazione degli art. 21 e 22 del Codice del Consumo, poiché induceva gli utenti ad attivare un account senza informarli adeguatamente circa l’attività di raccolta dati a fini commerciali (https://www.agcm.it/media/comunicati-stampa/2018/12/Uso-dei-dati-degli-utenti-a-fini-commerciali-sanzioni-per-10-milioni-di-euro-a-Facebook).
- 2019: in Germania l’antitrust accusa Facebook di aver acquisito dati degli utenti senza il loro esplicito consenso. Anche in questo caso l’obbligo di rilasciare i propri dati per poter effettuare la registrazione sulla piattaforma, è stato dichiarato illegittimo.
Questi sono solo alcuni degli episodi avvenuti negli ultimi anni, che confermano l’effettiva violazione dei diritti degli utenti messi in atto da Facebook. Come spesso accade, ciò che risulta vantaggioso per il business ha dei “contro” a livello etico. È ciò che accade anche nel caso dell’Algoritmo di Facebook Ads e del suo impiego ai fini commerciali. A tal proposito il creatore della piattaforma, Mark Zuckerberg, ha messo in atto nuove politiche di trasparenza sul funzionamento dell’algoritmo, dando agli utenti la possibilità di “istruirlo” tramite le nuove sezioni dell’account utente già menzionate.
Conclusioni
Spero che questo articolo ti sia piaciuto e ti sia stato utile a capire un po’ meglio come funziona l’Algoritmo di Facebook Ads; se è così continua a seguirci!
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