Facebook è indubbiamente uno dei più potenti mezzi di marketing mai esistiti.
Che Facebook sia una risorsa incredibile per pubblicizzare un’attività è ormai un dato consolidato.
Proprio per questo, negli ultimi anni sempre più aziende hanno provato ad addentrarsi in questa giungla, a volte senza una vera e propria preparazione o consapevolezza del mezzo.
E, di conseguenza, commettendo tantissimi errori.
Ho deciso di raccogliere in questo articolo alcuni consigli per una pagina Facebook aziendale efficace.
Ecco quindi 7 consigli per una pagina Facebook aziendale, evita di commetterli e avrai fatto già un grande passo verso il corretto utilizzo di Facebook per la tua azienda o progetto.
In questo articolo
1) Non pensare soltanto ai “mi piace”
Quelli trattati in questo articolo sono tutti errori da evitare come la peste, ma questo, insieme all’errore numero 5, è probabilmente il più importante.
Comprendere questo punto cambierà totalmente il tuo approccio al social network e, di conseguenza, anche i tuoi risultati.
I “mi piace” non rappresentano una valida metrica per valutare il corretto andamento della tua pagina Facebook.
In molti pensano che l’aumento dei “mi piace” significhi che la pagina stia andando bene.
Non è necessariamente così.
Questa è la verità.
Infatti, tra gli addetti i lavori i “mi piace” rientrano nella categoria delle cosiddette “vanity metrics” di cui fanno parte quei valori che sono più di vanto che di vero e proprio indice di successo.
Le metriche da tenere in considerazione per capire se effettivamente la nostra pagina sta funzionando sono altre (engagement, interazione con i post, click su link, conversioni su sito web, ecc.) e le approfondiremo in seguito.
È fondamentale capirlo e cambiare la mentalità con la quale approcciamo a Facebook e ai social in generale.
Ricordati sempre che i “mi piace” sono una conseguenza, non un obiettivo.
2) La pagina è meglio del profilo
Questo è un errore che commettono molti piccoli imprenditori che iniziano ad utilizzare Facebook…
Perchè lo commettono?
Sicuramente perchè vedono che i post pubblicati su un profilo ottengono molte più interazioni di quelli pubblicati su una pagina.
Tutto ciò avviene per una serie di motivi, che in parte tratteremo nel punto 5 di questo articolo.
Molte persone, invece, non conoscono proprio l’esistenza delle pagine e pensano che sia normale per un brand utilizzare un profilo (assurdo, lo so, ma vero).
Esistono tantissime ragioni per cui bisogna utilizzare una pagina invece di un profilo personale e le analizzeremo nel dettaglio in un articolo apposito.
E su un post Instagram dedicato ovviamente (segui @digitalflow.it per non perdertelo).
Per adesso, ti basti sapere che su un profilo personale non puoi permetterti di:
- Sponsorizzare;
- Inserire un numero di telefono;
- Creare un collegamento con un sito web.
3) Non proporre vendite e basta
Altro errore molto comune.
Infatti, molti pensano che Facebook sia soltanto uno strumento di vendita…
È pieno di pagine Facebook la cui bacheca assomiglia tanto a un supermercato:
pieno solo e soltanto di post di vendita e di offerte.
Ovviamente, sono pagine che non funzionano.
Come per qualsiasi strumento, va capito in primis perché le persone lo utilizzano e a quale scopo.
Gli utenti non si trovano su Facebook per cercare qualcosa da acquistare, ma per fare altro (informarsi, perdere tempo, comunicare con gli amici ecc.).
Certamente, non voglio dire che su Facebook non si possano fare pubblicità per cercare di vendere i propri prodotti o servizi.
Lo si può fare, ma solo dopo aver “preparato” i nostri utenti, solo dopo avergli comunicato correttamente i valori del nostro brand.
E questo lo sia fa tramite una buona strategia di content marketing.
Facebook è un mezzo potentissimo e che può dare risultati incredibile per il tuo business, ma va studiato e compreso per poterlo sfruttare.
Come dico sempre: comprendi e sfrutta il digital marketing.
Oppure rimani succube del suo potere e accettane le conseguenze.
4) L’occhio vuole la sua parte
Ricordati sempre che ciò che comunichiamo sui social contribuirà a costruire una determinata percezione del nostro brand nella mente degli utenti.
E questo accade continuamente, anche con le cose che ci possono sembrare più futili.
La qualità delle nostre foto, delle nostre grafiche, il nostro logo, non sono elementi opzionali e di seconda fascia, ma sono fondamentali perchè l’utilizzo che se ne farà influenzerà l’idea che le persone avranno del nostro brand.
Cerca quindi di farti seguire sempre da un professionista per questa tipologia di contenuti così incisivi per la tua immagine.
Qualora non fosse possibile, cerca, comunque, di prediligere sempre la qualità, l’equilibrio e l’uniformità stilistica.
Non scegliere mai foto sgranate o prese senza permesso da altre pagine o siti web.
Non utilizzare colori troppo accesi o testi enormi nelle tue grafiche.
Si tratta di un argomento così sottovalutato e importante che dedicherò un intero articolo a dei consigli pratici su come migliorare la propria immagine sui social.
Ma, mi raccomando, nel frattempo non sottovalutare questo punto, che può sembrare il meno importante tra tutti, ma che non lo è affatto così.
Se vuoi approfondire come l’aspetto visivo impatti sulla psicologia umana, ti rimando all’articolo di Digital flow sulle armi della persuasione.
5) Facebook non è gratis
Eccoci giunti a quello che ritengo essere il punto più importanti di tutti.
Gli errori da non fare su Facebook sono tanti, ma questo è quello più grande.
Facebook non è gratis.
Questa è la grande verità che la maggioranza delle persone ignora e che, se compresa a pieno, cambierà il tuo modo di vedere questo social.
Ovviamente, detta così è una frase un po’ spiazzante e sicuramente poco veritiera.
Come ben sai, infatti, Facebook non chiede nulla apertamente, ma ti mette in tutte le condizioni per pagare.
Se vuoi usare Facebook per fare marketing, per fare business, devi pagare, non ci sono alternative.
Puoi avere anche 100.000 o più “mi piace” alla tua pagina, ma se pubblichi un post, solo una piccola percentuale di queste persone lo vedranno.
Noterai che, nonostante i tanti fan della tua pagina, i tuoi post otterranno un numero basso di interazioni in proporzione al numero dei “mi piace”.
Questo non è necessariamente legato alla qualità dei tuoi post.
Semplicemente, Facebook non mostra i tuoi post a tutti quelli che hanno messo “mi piace” alla tua pagina.
Perché?
Be’, perché Facebook non è un’organizzazione no-profit!
Se mostrasse i tuoi post a tutti i tuoi fan, tu avresti poco interesse a sponsorizzarli (pagando).
E Facebook non guadagnerebbe, per farla breve.
Invece, in questo modo sei costretto a farlo, per far sì che più persone possibili visualizzino i tuoi post.
Un tempo non era così, all’inizio era possibile utilizzare Facebook per fare business anche gratuitamente, perchè la copertura dei post non era così limitata.
Oggi è impensabile avere la tua azienda su Facebook e pensare di ottenere risultati senza investire economicamente.
In caso contrario, non saresti neanche visto!
È un concetto chiaro per gli addetti ai lavori, ma non per molte aziende…
Infatti, sopratutto in Italia, si pensa che sul web si possa fare tutto facilmente e gratis, e uno degli scopi di Digital flow è proprio creare la consapevolezza rispetto alla dura realtà.
6) Non pensare all’engagement
Come accennato prima, i “mi piace” sulla tua pagina non sono un reale indicatore dell’andamento della stessa.
Ci sono altri dati da tenere in considerazione e il più importante è indubbiamente l’engagement.
Di cosa si tratta?
Si tratta di analizzare quanto le persone siano coinvolte con la tua pagina Facebook (e, di conseguenza, con la tua azienda).
Dobbiamo valutare, quindi, quanto e come le persone interagiscono con i nostri contenuti.
L’interazione (like al post, commento, condivisione ecc.) costa all’utente in termini di energia, fatica e impegno.
Si tratta, dunque, di un’azione che, se fatta, indica un determinato interesse da parte di quella persona nei confronti la tua pagina.
O che, comunque, si stia creando questo interesse.
Questo è un dato da tenere in considerazione sempre.
E ricordatene anche se in futuro deciderai di testare operazioni di influencer marketing:
non scegliere un influencer in base al numero di follower, ma in base a quanto questi sono coinvolti.
Ma ti spiegherò in un articolo apposito e sulla pagina Instagram di Digital flow (@digitalflow.it) come evitare di incappare in influencer con i numeri gonfiati.
7. Ottimizza l’immagine di copertina per smartphone
Tra gli errori da non fare su Facebook è quello che influisce di meno sulle performance della tua pagina Facebook.
Ma questo non vuol dire che sia un aspetto da non curare.
Facebook è pieno di pagine che, viste da smartphone, presentano immagini di copertina tagliate…
Concettualmente è assurdo, pensaci…
Significa che chi prepara l’immagine di copertina lo fa tenendo come riferimento la versione desktop di Facebook.
E non ha senso, se pensiamo che la quasi totalità degli utenti di Facebook accedono da mobile (e si tratta di un dato destinato ad aumentare).
Su Facebook, come nel resto del digital marketing ormai, dobbiamo pensare prima all’utente mobile che all’utente desktop.
È una cosa importantissima da tenere sempre a mente, sia quando siamo un social network, sia quando progettiamo una pagina web.
Conclusioni
Ci sono tantissimi errori che vengono fatti in continuazione su Facebook, ho cercato di raccogliere qui i consigli secondo me più importanti per una pagina Facebook aziendale.
Fammi sapere nei commenti se te ne vengono in mente altri e condividi l’articolo se ti è piaciuto.
Ricordati che se vuoi comprendere e sfruttare il digital marketing puoi seguire Digital flow su Instagram, dove pubblico giornalmente contenuti utili per chi vuole conoscere meglio questo mondo.
Ti consiglio inoltre di iscriverti alla newsletter, in questo modo riceverai un avviso ogni volta che uscirà un nuovo articolo sul blog e riceverai dei contenuti esclusivi, ovviamente a tema digital marketing.
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In questo articolo abbiamo visto dei consigli per una pagina Facebook aziendale, per oggi è tutto, alla prossima e ricorda…
Comprendi e sfrutta il digital marketing.
Oppure rimani succube del suo potere e accettane le conseguenze.