La Casa Di Carta è una serie televisiva di Álex Pina che…
Aspetta, è impossibile tu non sappia cosa sia La Casa di Carta. Se è così, è sicuramente grazie al fantastico marketing attorno ad una serie che in men che non si dica si è trasformata in un cult.
È proprio di questo che parliamo oggi, del marketing di Netflix per La Casa di Carta.
In questo articolo
La Casa di Carta sui social
Okay, mettiamo subito in chiaro una cosa.
Chi scrive sa perfettamente che questa serie è composta di stagioni divise in due parti e che ogni parte è pubblicata in blocco in periodi diversi, però, per semplicità (e anche perché non ci ho mai capito granché di come funzioni questo sistema di serialità) considereremo ogni blocco di episodi come una stagione a sé, anche perché per ogni nuovo blocco di episodi pubblicato c’è stata una campagna a sé stante, che è poi ciò che a noi qui più interessa, no?
Se le prime due “stagioni”, dunque, sono arrivate con non troppa distanza temporale l’una dall’altra, la terza è approdata su Netflix un anno e mezzo dopo l’esordio sulla piattaforma di streaming.
L’interesse non era basso, ma sicuramente era un po’ scemato col tempo. Da qui la necessità di creare una campagna semplice quanto efficace che giocasse con gli stilemi narrativi che avevano reso celebre la serie.
Sui social, nello specifico, per il lancio di questa stagione è partita una vera e propria caccia al tesoro con indizi via via sempre più complessi che gli utenti erano invitati/sfidati a trovare e identificare, il tutto con una promessa: ottenere qualche anticipazione su come sarebbe proseguita la storia.
Ricordiamo infatti che la terza stagione è la prima dopo il colpo alla Zecca di Stato spagnola e ha dunque il compito non solo di proseguire un racconto, ma di avviare una trama tutta nuova.
Ci sarebbe stato un nuovo membro della banda, si capì presto, ma di chi si sarebbe trattato e, soprattutto, quale sarebbe stato il suo nome in codice?
Sui social prima arrivò un video che si chiudeva come il nostro inno, ovvero “L’Italia chiamò!” e poi un carosello in cui Raquel mette insieme diverse cartoline fino a svelare la sagoma della nostra penisola.
Gli utenti, impazziti, non avevano più dubbi: il nuovo membro della banda avrebbe avuto come nome in codice quello di una città italiana. Sì, ma quale…?
Il Guerrilla Marketing in città
Con un’arguta mossa di guerrilla marketing, le principali città italiane hanno visto comparire queste cabine con all’interno un manichino vestito di tutto punto come un membro della banda de La Casa di Carta.
Il guerrilla marketing fra proprio questo, attira la curiosità in maniera poco convenzionale e, generalmente, senza costi esorbitanti.
Gli utenti di tutto il mondo, in fibrillazione per tutto questo, non si sarebbero certo attesi il colpo di scena finale con la rivelazione del nome in codice fatta direttamente nei cieli siciliani e questa volta in maniera eloquente.
Contemporaneamente, dall’altra parte d’Europa, più nello specifico nell’aeroporto di Francoforte, sui nastri bagagli iniziarono ad apparire strane valigie rosse dall’aria “sospetta”.
La gente, esterrefatta, si mise a filmare e, iniziò a notare una serie di manifesti “RICERCATO” con i volti celebri della serie tv, fino a quando un losco figuro incappucciato non è arrivato a prelevare le valigie piene zeppe di banconote (false) che continuavano a girare sui binari.
Il Marketing in Grande
Non solo guerrilla marketing, però, perché Netflix ha ovviamente tutti i mezzi, sia economici che creativi, per mettere in piedi eventi di marketing in grande stile, cosa che ha fatto per La Casa di Carta in almeno due occasioni.
La prima è stata quando ha trasformato Piazza Affari, a Milano, in un enorme cinema all’aperto che ha accolto più di cinquemila fortunati spettatori per la proiezione dei primi due episodi della nuova stagione appena pubblicata su Netflix.
Quello che poteva essere un evento di per sé interessante è stato però ancora più efficace grazie al fatto che l’enorme dito medio in marmo dell’artista Cattelan che si staglia nel bel mezzo di Piazza Affari è stato trasformato in un elemento attivo del contesto.
E se della proiezione evento lo avrebbero saputo solo i milanesi, di quest’immagine beffarda con la gigantografia della maschera di Dalì, si è parlato in tutto il mondo trasformando il tutto in un momento iconico vero e proprio.
Più recentemente, invece, in occasione dell’uscita della quinta stagione, è stato organizzato un “rapimento” dei peggiori spoileratori.
In Italia è toccato a 100 influencer e micro-influencer che credevano di essere invitati a qualche speciale proiezione privata dei primi episodi organizzata da Netflix.
Si saranno elettrizzati ancor più quando sono stati fatti accomodare in un aereo privato brandizzato La Casa di Carta, ma la gioia è finita presto quando hanno scoperto che il tutto non era altro che uno stratagemma del Professore per tenere disconnessi i 100 spoileratori seriali durante le prime 5 ore dalla pubblicazione della nuova stagione, esattamente il tempo necessario per guardarsela tutta, tra l’altro.
In questo caso non sono mancate le critiche. Tenere un aereo in volo per 5 lunghe ore per farlo riatterrare nell’esatto aeroporto di partenza ha un impatto ambientale non di poco conto che ha fatto giustamente storcere il naso a molti.
Conclusione
Spero che questo articolo ti sia piaciuto e ti sia stato utile scoprire un po’ meglio il marketing della Casa di Carta; se è così continua a seguirci!
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In questo articolo ti ho parlato del fenomenale marketing di Netflix per La Casa di Carta.
Comprendi e sfrutta il digital marketing.
Oppure rimani succube del suo potere e accettane le conseguenze.