Quali sono (davvero) le fonti di guadagno dei brand più famosi al mondo?

fonti di guadagno

Che cosa hanno in comune Google, McDonald’s e Amazon? Sono alcuni dei brand più ricchi e famosi del mondo.
Sai quali sono le loro fonti di guadagno? La risposta non è così scontata come sembra. Oggi ti racconterò come guadagnano le Big 3, quali sono i loro earning secrets e come strutturano i loro business model.

Sei pronto ad addentrarti nelle strategie di business dei più grandi colossi mondiali?
Vamonos!

Quali sono le fonti di guadagno dei brand più famosi? 

Non è tutto oro ciò che luccica. O meglio, non è detto che si tratti per forza di oro.  

Il successo di un brand porta con sé un’organizzazione strategica non banale. Ecco perché sentiamo spesso parlare di business model, strategia di successo e di utili operativi. Dal piccolo marchio ai brand di fama mondiale, ogni azienda ha la propria fonte di guadagno che deriva dallo sviluppo di una determinata strategia di business. Che molto spesso non è quella più visibile. 

Se ti dicessi, ad esempio, che la principale fonte di guadagno di McDonald’s non sono gli hamburger? E che Amazon non guadagna principalmente dal suo e-commerce? 

Non ci credi? Nei prossimi paragrafi ti racconto quali sono le vere fonti di guadagno di McDonald’s, Amazon, Halo e Google. 

Come guadagna McDonald’s 

Nonostante le costanti critiche sulla qualità dei suoi hamburger, McDonald’s resta la catena di fast food più famosa al mondo. Nata nel 1954, conta oggi più di 36 mila ristoranti in più di 100 Paesi. 

Il vero guadagno di McDonald’s non proviene, però, dalle tonnellate di hamburger e patatine vendute ogni giorno, ma bensì dal franchising della multinazionale, che rappresenta circa l’85% degli incassi totali della multinazionale! 

Per semplificare, potremmo dire che il business model di McDonald’s si suddivide in 3 semplici step: affitto, fee, pubblicità. 

Funziona così. McDonald’s riceve da ogni punto vendita sparso per il globo: 

  • un affitto mensile calcolato sul netto vendite  
  • il contributo del 4% sulle vendite nette per la pubblicità nazionale 
  • royalties pari al 5% delle vendite nette 

Percentuali che viste così potrebbero sembrare irrisorie, ma prova a moltiplicarle per tutte le sedi McDonald’s del mondo! Un guadagno notevole per la casa madre che così facendo si garantisce entrate fisse e certe. 

Come guadagna Amazon

Jeff Bezos in meno di 30 anni ha costruito un colosso mondiale da oltre un triliardo di dollari. 

A differenza di ciò che si potrebbe pensare, il vero guadagno di Amazon non deriva dall’e-commerce. 

Le fonti di guadagno dell’azienda di Seattle sono diverse, prima tra tutte l’AWS, ovvero 

Amazon Web Services. Che cos’è? È il sistema di cloud computing di Amazon che eroga ad aziende terze servizi on demand in grado di elaborare dati, grazie all’utilizzo di un hardware con un server ad hoc. Le aziende interessate pagano, così, una fee mensile di affitto che arriva direttamente nelle tasche di Amazon. Tra quelle già clienti ci sono Airbnb, Netflix e Yep. 

Secondo una stima, nel 2018, Amazon ha incassato dai suoi servizi in cloud più di 25 miliardi di dollari. 

Ma le fonti di guadagno di Amazon non si fermano qui. 

Advertising 

Amazon, come altre grandi aziende del web, ha deciso di puntare sull’advertising. Come? È semplice: chi vende paga per comparire tra i risultati migliori nelle ricerche degli utenti.  

Marketplace delle terze parti 

Un’altra importante fonte di guadagno per Bezos è il marketplace delle terze parti. Amazon, infatti, oltre a comprare dei quantitativi in stock per rivenderli sulla sua piattaforma a un costo maggiorato, ha dedicato una sezione alle terze parti. Uno spazio in cui le aziende possono vendere i loro prodotti pagando una fee mensile. 

Smart speaker 

Last but not least non possiamo non citare tra le fonti di guadagno di Amazon gli smart speaker. Gli assistenti virtuali come Alexa che stanno modificando il nostro modo di vivere la casa. 

Per riassumere potremmo dire che il business model di Amazon si basa su: 

  • una segmentazione aziendale che punta a far convergere tutti i servizi all’interno di un unico ecosistema Amazon 
  • una customer experience. In questo Bezos, insieme a Steve Jobs, è stato un pioniere 
  • Il networking, grazie a un sistema di affiliazione che permette ai content creators di ottenere una percentuale di guadagno su ogni vendita generata. 

Come guadagna Google

Quante volte googli al giorno?  

Il motore di ricerca più utilizzato al mondo è entrato a far parte del nostro vocabolario quotidiano. 

Google Search è il sito più visitato di sempre. 

Ma come guadagna Google?  

Circa l’80% dei ricavi provengono dall’advertising che si suddivide in due aree: 

  • Google properties che si occupa del motore di ricerca e dei relativi servizi quali Maps, Gmail, Youtube 
  • Google Network Members properties, che è strettamente correlato ai guadagni derivanti dalla pubblicità delle pagine web affiliate, attraverso AdSense. 

Google, oltre ad investire in altri settori, quali il risparmio energetico e l’intelligenza artificiale, ha fatto degli utenti una vera e propria fonte di guadagno, leggi Big Data. 

Attraverso le keywords che digitiamo, vengono raccolti gli interessi, le abitudini, le attività e le preferenze che delineano il nostro profilo. Informazioni preziosissime per le aziende che vogliono promuovere un prodotto o servizio a un determinato target di utenti! 

Come guadagna Halo

Si è parlato parecchio dei pregi e dei difetti di Halo 5: Guardians e del fatto che sia uno dei capitoli di maggior successo della serie. 

Ma come guadagna Halo 5: Guardians? La risposta è riconducibile alle microtransizioni. Nonostante qualche utente storca ancora il naso, il successo delle microtransizioni è esplicativo. Esse hanno permesso di guadagnare molto di più rispetto a tutti i DLC lanciati in precedenza. Ciò evidenzia come gli utenti siano più inclini verso il gioco d’azzardo per ottenere contenuti estetici rispetto agli stessi DLC. 

Possiamo pertanto dire che il successo di quello che viene considerato il miglior lancio nella storia del franchise passi anche (e sopratutto) dalle microtransazioni? Ai posteri l’ardua sentenza. 

Conclusioni

Oggi abbiamo visto che le fonti di guadagno dei big brand non sono così scontate. Dietro ad ogni colosso si nasconde un business model ben definito. Esso tiene conto di una strategia di marketing studiata e di una visione a lungo termine. Ce lo insegna Bezos che con il suo Amazon è stato il pioniere del mondo e-commerce. 

Investire oggi per trarre profitto domani: qualcuno la chiamerebbe avanguardia, qualcun altro follia. Certo è che i numeri parlano chiaro. 

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