Il significato di “consumo” si è colorato di una nuova sfumatura dopo la rivoluzione di Henry Ford nel campo dell’industria, e non solo. Infatti, il “fordismo”, cioè la produzione basata sulla catena di montaggio, non ha modificato solamente il processo a monte ma anche la mentalità di vendita e di consumo. L’innovazione di Henry Ford, come il battito d’ali di una farfalla, ha cambiato la società contemporanea e il modo in cui interagiamo con la vendita e l’acquisto di un prodotto. In questo articolo capiremo come Henry Ford abbia posto le basi per il marketing così come lo conosciamo ora.
In questo articolo
Henry Ford e la catena di montaggio
Il personaggio di Henry Ford – nato nel 1863 nel Michigan – è legato all’industria automobilistica del ’900, ma la sua “invenzione” ha coinvolto tutte le sfere della produzione industriale. Figlio di agricoltori irlandesi immigrati, Henry è tra i fondatori della Ford Motor Company, che già nel 1902 (anno di fondazione) utilizza il sistema della catena di montaggio, diminuendo così drasticamente i tempi di produzione di un’autovettura. Per questo introdurre la produzione di massa ha avuto un riscontro enorme sulle aziende stesse: più è veloce la produzione minore è il prezzo, più si produce più si vende.
Il fordismo ha cambiato Come vedremo il processo di marketing attuato da Henry Ford (e dalle aziende coeve) è ben lontano da quello contemporaneo, ma l’uso della catena di montaggio sarà complice della produzione e del consumo di massa che porterà alla sofisticata marketing strategy dei nostri tempi.
Il marketing 1.0 di Henry Ford
“Ogni cliente potrà avere l’automobile del colore che vuole, purché sia nero”. Questa la frase con cui l’imprenditore statunitense lancia nel 1909 l’autovettura Ford T, il primo modello realizzato servendosi della catena di montaggio. Questa citazione di Henry Ford è utile per inquadrare l’azienda della prima metà del secolo scorso, dove il prodotto da solo costituiva una strategia di marketing in sé.
Product oriented
Infatti, l’azienda Ford può essere definita product oriented: in un mondo senza grande competizione, non era il cliente a stabilire le regole di mercato; l’azienda veniva guidata dal prodotto e dalla necessità di vendere. In un’azienda product oriented, proprio per la mancanza di competizione, la pubblicità è ridotta e incentrata sulla qualità del prodotto, più che su altri fronzoli.
Usp
Prima che si affermasse il marketing contemporaneo negli anni ’70, anche la “pubblicità classica” si può definire product oriented. Alla comparsa dei primi competitor, si sviluppa una strategia di marketing chiamata USP (Unique Selling Proposition), la quale punta su una sola caratteristica che rende unico il prodotto, distinguendolo dalla concorrenza. Oggi potremmo parlare di dissing – velato – tra aziende. Vedi M&M’s che, in una pubblicità degli anni ’40, strizza l’occhio al suo pubblico facendo notare come le sue caramelle «si sciolgono in bocca, non in mano».
Nel marketing contemporaneo la USP è una tecnica ancora molto valida per il posizionamento sul mercato di un’azienda.
Marketing oriented
La crescita inevitabile della concorrenza, ha portato le aziende a orientare la propria strategia sul cliente, diventando marketing oriented. Mentre nei primi anni in cui Ford si affaccia al mercato era il prodotto a essere centrale, ora è il bisogno del cliente che deve essere influenzato nell’acquisto del prodotto di un’azienda piuttosto che un’altra.
L’azienda deve, quindi, consolidarsi in poco tempo nella mente del possibile cliente, tramite la ricerca di mercato sul proprio target e l’uso strategico della pubblicità. Per questo motivo si parla anche di marketing persuasivo.
L’eredità di Henry Ford nel marketing contemporaneo
Ford è un avanguardista ed è interessato ai risvolti sociali della produzione di massa, non sempre in modo brillante – come dimostra la sua vicinanza al nazismo. Parlare di orientamento al prodotto come detto poc’anzi, non significa che l’azienda sia totalmente sorda al cliente; anzi, nel caso di Henry Ford, si può sostenere ci sia un piano “ideologico” in cui il progresso tecnologico deve essere a vantaggio del «popolo».
Facciamoci forza delle parole stesse di Henry Ford per capire meglio la sua importanza come vero e proprio business model:
- «Non è l’azienda che paga i salari. […] È il cliente che paga i salari»: la filosofia aziendale attuata da Henry Ford non è priva di un progetto di marketing rivolto al cliente. Ford capisce come la soddisfazione del cliente sia un elemento importante per il successo e per l’esistenza dell’azienda stessa;
- «Chi smette di fare pubblicità per risparmiare soldi è come se fermasse l’orologio per risparmiare il tempo»: Ford è precursore dei tempi anche nel pensare la pubblicità come un elemento importante del processo di marketing, ricordiamo che agli inizi del ’900 era quasi assente e spesso le aziende automobilistiche si facevano conoscere tramite gare sportive.
Conclusioni
La grande influenza che Henry Ford ha avuto nella nascita del marketing non va ricercata solo nel suo interesse verso il mezzo pubblicitario, ma anche nelle conseguenze del processo stesso, la catena di montaggio, che lo rese uno dei più importanti protagonisti del secolo scorso.
Una volta introdotto il mondo alla produzione di massa, e quindi anche al consumo di massa (con i prezzi ridotti dalla catena di montaggio), per le aziende è aumentata sia la mole di competitor sia la forza del consumatore. Per questo si sono trovati “costretti” ad attuare nuove strategie di vendita per sopravvivere nel selvaggio mercato. Quindi, inconsapevolmente o meno, la catena di montaggio ha in modo consequenziale sviluppato su larga scala l’uso delle strategie di marketing.
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