Cosa sono gli Early Adopter?

In questo articolo andremo a vedere cosa sono gli Early Adopter?

Se sei giovane, ma non troppo, sicuramente ti ricorderai della mania del Tamagotchi.

Attraverso una console in miniatura, il tuo obiettivo era quello di prenderti cura dell’animaletto digitale al suo interno, facendolo mangiare, dormire e crescere.

Ricordo benissimo quando, un giorno qualunque del 2006, un mio amichetto entrò in classe con questo strano arnese in mano.

Tutta la classe si invaghì di quella novità e, in pochissimi giorni, cominciò a brulicare di Tamagotchi.

Non vi dico la disperazione della maestra, costretta a riprenderci per farci mettere via i nostri nuovi piccoli figlioli digitali.

– Questa è colpa tua! -, disse un giorno, rivolgendosi scherzosamente all’amichetto che aveva introdotto per la prima volta in classe il Tamagotchi.

Ma era davvero una colpa la sua?

Be’, direi che dipende dai punti di vista…

Per capire cosa intendo, non ti resta che continuare a leggere.

Early adopter: i pionieri di questo secolo

La concezione di “pioniere” è decisamente cambiata dai tempi della corsa all’oro dell’800 americano.

Uomini coraggiosi che si riversavano verso ovest in cerca di fortuna, in barba ai pericoli dell’ignoto.

Ma la ricompensa, in caso di realizzazione, ripagava e superava di gran lunga lo sforzo e l’impegno profuso.

Gli Early adopter, anche noti come “utenti precoci”, sono degli individui che sperimentano nuovi prodotti, servizi o tecnologie prima che questi divengano di dominio pubblico.

Sai cosa è successo quando venne fuori che ad ovest degli Stati Uniti c’erano oro e ricchezze di vario genere?

Dalla costa orientale, piano piano, tutti cominciarono a spostarsi verso quella occidentale.

E non lo avrebbero  mai fatto prima se qualche folle ed ispirato pioniere non avesse preso l’iniziativa, mostrando che la via era sicura e che la destinazione era una vera e propria svolta.

E, sebbene non vadano a cavallo e non portino più il cappello da cowboy, i pionieri di oggi hanno le medesime, fondamentali funzioni.

Ma andiamo a vederle meglio nel prossimo paragrafo… 

La curva di Rogers

Per catalogare bene un Early adopter, è necessario fare un salto nel passato.

Precisamente, torniamo al 1962.

In quell’anno, il sociologo della comunicazione Everett Rogers diede struttura alla Curva della diffusione delle innovazioni.

Essa rappresenta il modo in cui le novità del mercato vengono accolte dalla società.

Rogers organizzò i cosiddetti “utilizzatori” in questo modo:

Curva di Rogers e gli Early Adopters

  • Innovators: vengono addirittura prima degli Early adopter. Adorano alla follia la novità e la sperimentano quanto più possibile. Hanno una conoscenza tecnica molto approfondita in relazione al prodotto o servizio e, come vedi dal grafico, costituiscono il gruppo più ristretto.
  • Early adoptersgià li conosciamo, no? Sono simili agli innovatori, in quanto a propensione positiva nei confronti delle novità. Tuttavia, rispetto ai primi sono meno tecnici e più numerosi.
  • Early majority: insieme ai Late majority costituiscono la fetta più numerosa degli utilizzatori. Sono quelli che attendono che una innovazione abbia fatto breccia ed utilizzano questa attesa per capire se la nuova proposta funziona o meno. Hanno un atteggiamento globalmente positivo nei confronti di ciò che è nuovo. Semplicemente, hanno paura di rischiare il salto nel vuoto.
  • Late majority: questa è la categoria di utilizzatori che, nei confronti di quello che è nuovo, comincia a nutrire delle resistenze. Accolgono il cambiamento solo se, effettivamente, risulta vantaggioso.
  • Laggard: letteralmente i “ritardatari”… ed a ragione. Sono un gruppo ristretto di utilizzatori  che rifiutano l’innovazione a prescindere e che preferiscono rimanere abbarbicati alle proprie inossidabili abitudini e certezze. Accettano di sottoporsi alla novità solo se le circostanze obbligano a farlo e, comunque, sempre controvoglia. 

Se ti interessa approfondire l’argomento ti consigliamo “La Mucca Viola” di Seth Godin, è tra i 7 libri per iniziare a studiare marketing. 

L’importanza degli Early adopter

Ti fideresti a comprare qualcosa (quasi) a scatola chiusa?

Ti lanceresti in un’avventura che non sai dove porta?

Se la risposta è no, allora non sei un Early adopter.

Ma non preoccuparti, non sei affatto solo.

La maggior parte delle persone, prima di fare qualsiasi cosa, vuole cautelarsi.

Cioè, vuole avere la sicurezza che ciò che sta facendo è verificato e sicuro.

Non fartene un cruccio… È una cosa davvero umana.

Ricordi Maslow e la sua Piramide?

Uno dei primissimi bisogni che l’uomo cerca di soddisfare è proprio la sicurezza, per sé e per i propri cari.

Ed è ovvio, quindi, che un contesto che genera incertezza non venga accolto nell’immediato.

Cosa aspetta, dunque, la maggior parte delle persone?

Semplice: che qualcuno faccia un test di prova al posto loro.

Ed è per questo che gli utenti precoci sono così importanti:

Si sobbarcano la bega di tracciare la via per tutti gli altri, di provare e rendere manifesti le caratteristiche ed il funzionamento dell’oggetto in questione.

Perché gli Early adopter sono utili per le aziende?

Gli Early adopter sono generalmente considerati degli esperti in un settore di riferimento.

Le persone chiedono loro informazioni e consigli prima di procedere ad un acquisto.

In definitiva, la caratteristica principale degli utenti precoci è la loro influenza sul sistema sociale.

Questi, infatti, oltre ad essere i primi clienti di un brand, svolgono un ruolo fondamentale nel ridurre le incertezze nei confronti di una novità e condurre anche i possibili acquirenti “scettici” verso la fase d’acquisto.

Gli Early adopter, in poche parole, divengono indirettamente dei promotori delle aziende di cui sponsorizzano i prodotti o servizi.

Questo i brand l’hanno capito velocemente…

E perciò, alcuni, hanno deciso di puntare proprio su di loro:

Early adopter come target di riferimento.

Se ci pensi, è una mossa geniale…

Considerato il grande ascendente che gli utenti precoci hanno sulla società, rivolgere la comunicazione direttamente verso di loro potrebbe innescare un effetto domino che andrebbe a coinvolgere, poi, i consumatori di massa.

Riflettici un attimo…

È come se tu dovessi convincere un gruppo di persone a fare qualcosa.

A chi ti rivolgeresti?

Io alla persona che presumo essere quella che prende le decisioni, l’individuo carismatico in grado di guidare ed influenzare anche le scelte altrui.

Sarà un lavoro lungo?

Probabilmente sì, più lungo che se mi riferissi all’intero gruppo di persone.

Ma, se facessi così, ogni persona si farebbe un’idea propria e potrebbe prendere una decisione per me sconveniente.

Dunque, se un brand si rivolge direttamente al gruppo ristretto degli Early adopter, sicuramente impiegherà più tempo per far filtrare la sua comunicazione anche all’insieme dei consumatori di massa…

Ma quella comunicazione sarà passata attraverso il beneplacito di un esperto influente ed avrà, quindi, maggiori possibilità di far breccia fra le Majority.

Però, i benefici degli Early adopter per le aziende non si esauriscono qui…

Queste persone, come detto, hanno generalmente una reale conoscenza tecnica dell’ambito o del brand a cui si interessano.

Quindi, sono in grado di accorgersi molto prima degli altri delle qualità dei prodotti o servizi che l’azienda ha proposto.

Quest’ultima, allora, può sfruttare i feedback degli Early adopter per “aggiustare il tiro” su eventuali malfunzionamenti, prima che il prodotto venga consumato (e giudicato) da un pubblico più vasto.

Conclusioni: la maestra aveva ragione?

Bambini disattenti, spesso urlanti e presi dall’inedito delirio della genitorialità.

Sì, la maestra aveva perfettamente ragione ad adirarsi.

Ma quel bambino, che per primo aveva introdotto il Tamagotchi, ci ha dato la possibilità di parlare del concetto di Early adopter.

Per quanto quel gioco fosse stato creato in Giappone ben dieci anni prima, e che nel frattempo si fosse diffuso in tutto il mondo a macchia d’olio, nella micro società di una classe di una scuola italiana, quella fu una vera e propria rivoluzione.

Molti, vedendo il Tamagotchi, esclamarono qualcosa come:

– Ah, sì! Ne avevo sentito parlare… Come funziona?

E il proprietario della novità, quindi, ne aveva descritto tutte le potenzialità e le caratteristiche.

Quel mio vecchio compagno di classe, senza volerlo, aveva convinto tutti, me compreso, della necessità e l’opportunità di comprare quel gioco.

In altri termini, quel mio amichetto, ignaro di tutto, era diventato un Early adopter.

Spero che questo articolo ti sia piaciuto e ti sia stato utile per capire cos’è  un Early adopter.

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