Ci sono ricascato.
Eccomi di nuovo qui a parlarti di psicologia applicata al marketing.
Non è poi così strano, in effetti.
Ricordiamoci che molti definiscono il marketing proprio come psicologia applicata.
D’altronde, il centro del marketing sono le persone e la psicologia è un mezzo molto potente per entrare in contatto con loro.
Ma non divaghiamo.
In questo articolo, voglio parlarti di effetto priming e di come poterlo sfruttare nel marketing.
Bene, iniziamo!
In questo articolo
Cos’è l’effetto priming
L’effetto priming è quell’effetto psicologico che indica quando l’esposizione ad un determinato stimolo (definito appunto “prime”), influenza la percezione di uno o più stimoli successivi.
In pratica, quando riceviamo uno stimolo “A”, reagiremo allo stimolo “B” (successivo), con un’azione che sarebbe stata diversa se fossimo stati raggiunti solamente dallo stimolo “B”, senza passare per “A”.
In altri termini, c’è uno stimolo esterno che innesca una reazione successiva (“prime” in inglese significa proprio “innescare”).
Lo so, ti si sta intrecciando il cervello.
Proviamo a semplificare facendo un esempio.
Esempi di effetto priming
Voglio farti capire cos’è l’effetto priming tramite un esempio estremamente pratico.
Prova a guardare la seguente foto.
Ora, invece, guarda questa:
Ora rispondi sinceramente.
Sono sicuro che non hai riempito le parole della seconda immagine pensando a parole come “RUSSO” o “FRITTO”, giusto?
Avrai molto più probabilmente pensato a “ROSSO” e “FRUTTO”.
Come mai?
Ovviamente, perché la prima immagine rappresenta una mela rossa, ma io non ti ho detto in nessun modo che queste due immagini erano correlate.
Se non ti avessi fatto vedere prima l’immagine della mela, avresti potuto associare chissà quali altre parole alla seconda immagine.
Ecco, questo esempio, estremizzato, credo renda bene l’idea di cos’è l’effetto priming.
Ti faccio un altro esempio.
In un esperimento sull’effetto priming, delle persone sono state divise in due gruppi e sottoposti all’ascolto prolungato di due diversi sottofondi musicali.
Il primo gruppo ha ascoltato una musica cupa e triste, che richiamava emozioni di paura (le classiche intonazioni da film horror, per intenderci).
Il secondo gruppo ha ascoltato una musica più allegra e spensierata.
Senza preavviso, al termine dell’ascolto, è stato proposto ai due gruppi di descrivere delle immagini di libera interpretazione (come un dinosauro, un coltello da cucina, una corda ecc.)
Il risultato è che chi aveva ascoltato la prima musica di sottofondo ha dato delle descrizioni con una visione molto negativa delle immagini (ad esempio, descrivendo il dinosauro come pauroso e mostruoso, la corda come un mezzo per strangolare qualcuno e così via…), mentre il secondo gruppo ha dato una visione più positiva o comunque neutra delle immagini.
Capisci cos’è appena successo?
Si è attivato esattamente l’effetto priming di cui stiamo parlando, il primo stimolo (ovvero la musica), ha condizionato fortemente la valutazione circa il secondo stimolo proposto (ovvero le immagini).
Le diverse tipologie di stimoli
L’effetto priming può essere innescato in conseguenza di diverse tipologie di stimoli, principalmente:
- Testo;
- Immagini;
- Colori;
- Audio;
- Video.
Mi sento di aggiungere che, in generale, l’effetto priming è in grado di essere innescato in conseguenza di qualsiasi stimolo capace di generare delle emozioni o, comunque, delle reazioni nelle persone.
Come sfruttare l’effetto priming nel marketing
In sostanza, l’effetto priming è costantemente presente nella nostra vita, soltanto che non ce ne rendiamo conto, ma incide costantemente sulla nostra percezione, valutazione, giudizio e comportamento.
E come ogni cosa che riesce a smuovere le persone senza che nemmeno se ne accorgano, può essere sfruttata (come sempre, eticamente!), nel marketing.
La verità è che l’effetto priming è da sempre presente nel marketing, soprattutto quando si parla di branding finalizzato alla costruzione di una brand identity.
Riflettici…
Pensa ad uno qualsiasi dei grandi brand mondiali come Apple, Nike, Coca-Cola o tanti altri.
Cosa ti viene in mente? Quali emozioni, sensazioni o valori?
Se ci pensi, tutto quello che pensiamo dei brand è una percezione che viene costruita nel tempo proprio sfruttando l’effetto priming.
Quando vediamo una pubblicità, che magari non ha nemmeno un prodotto ma racconta soltanto una storia (magari che sfrutta il marketing emozionale), proviamo delle emozioni (se è ben fatta).
Queste stesse emozioni condizioneranno la percezione che avremo quando saremo successivamente sottoposti a un secondo stimolo, come ad esempio quando vedremo una pubblicità di vendita di un prodotto di quel brand o passeremo davanti a un negozio.
In questo modo, la percezione del prodotto viene veicolata tramite l’effetto priming e crea una sorta di circolo virtuoso che alimenta la percezione positiva del brand.
Se ci pensi, questo è quello che fanno i grandissimi brand del mondo quando fanno marketing.
Ed è esattamente effetto priming applicato al marketing.
Se ti interessa la psicologia applicata al marketing ti consiglio di leggere anche i prossimi due articoli: cos’è l’effetto framing e cos’è l’effetto ancoraggio
Conclusioni
Spero che questo articolo ti sia piaciuto e ti sia stato utile per comprendere cos’è l’effetto priming e come sfruttarlo nel marketing.
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In questo articolo ti ho parlato di cos’è l’effetto priming, a presto e ricorda…
Comprendi e sfrutta il digital marketing.
Oppure rimani succube del suo potere e accettane le conseguenze.