Hai presente il Golden Circle di Simon Sinek?
Se non te lo ricordi, rispolveralo qui
In breve, comunque, Sinek descrive attraverso tre insiemi concentrici i concetti di riferimento di un brand.
Procedendo dall’esterno verso l’interno troviamo:
- Il Cosa;
- Il Come;
- Il Perché.
Il punto è che tutte le aziende sanno Cosa producono, alcune sanno Come producono, ma poche sanno anche Perché lo fanno.
Simon Sinek pone l’insieme del Perché proprio al centro, nel nucleo compatto, e non lo fa a caso…
Ogni azienda dovrebbe partire da uno scopo superiore, un ideale che guidi le decisioni operative e concrete, un motivo d’esistenza cui anelare.
E non vale la risposta:
“Lo faccio per i soldi”.
Ognuno di noi deve pagare le bollette e ha delle spese da affrontare, ma ciò non toglie che la propria attività, al netto del necessario e vitale introito, non possa fregiarsi di una nobile filosofia di fondo…
In altre parole, di una Vision.
In questo articolo
Che cos’è la Vision aziendale e perché è importante
Ti dovrebbe essere ormai già chiaro cosa intendo con Vision aziendale, ma, per essere più chiari…
La Vision è il sogno, l’obiettivo ideale e finale che l’imprenditore si prefigge di raggiungere attraverso la sua opera e il suo impegno aziendale.
Come detto anche nell’introduzione, non molti brand sono purpose driven, ossia guidati da uno scopo.
E questo è male, anzi malissimo.
Per ben due motivi:
- Nel marketing del terzo millennio non basta solo essere presenti sul mercato, perché l’unicità non esiste più ed i competitor, al contrario, abbondano.
Per farsi notare, il proprietario e l’azienda stessa devono farsi portavoce di un ideale superiore in cui i clienti possano immedesimarsi e che possano abbracciare.
Tu senti una affinità particolare col tabaccaio che hai sotto casa?
Probabilmente no.
Ci vai solo per utilità e comodità, e forse, se da un giorno all’altro cambiasse la gestione, non te ne accorgeresti nemmeno (o quantomeno, la cosa non ti scombussolerebbe oltremodo).
Perché questo?
Be’, perché il tabaccaio non ha creato attorno alla sua attività una Vision in grado di affascinarti e di renderti parte integrante di qualcosa di più vasto.
Certo, ci sono ambiti di mercato in cui è complicato trovare una Vision attraente…
E, sicuramente, per un tabaccaio non sarà affatto facile.
Ma ogni settore ha delle possibili storie da raccontare e ogni persona e titolare d’azienda (per quanto piccola) ha una motivazione intrinseca ed uno scopo superiore da raggiungere.
O almeno, si spera…
- Avere una Vision aiuterà anche i dipendenti ad identificarsi in un progetto più ampio.
Il senso di appartenenza è importante tanto per i clienti, quanto per chi lavora per l’azienda stessa.
Sentirsi parte di un progetto, avere uno scopo da perseguire e non semplicemente “lavorare per tirare a campare”, daranno ai dipendenti un motivo qualitativamente migliore per impegnarsi.
La sequenza, poi, è semplice:
Lavoratori più coinvolti = Lavoratori più operativi = Migliori risultati aziendali.
Come si struttura la Vision aziendale?
Strutturare…
Ho usato questo verbo appositamente.
Avrei potuto utilizzare Nascere…
Ma rispondere a questa domanda non compete nessuno all’infuori di chi quella Vision l’ha pensata e partorita.
Oppure, avrei potuto anche usare il verbo Costruire.
Peggio che mai!
La Vision non può essere costruita (nell’accezione di procedura artificiale e meccanicistica).
La Vision viene dalla mente del suo creatore, dai sentimenti che l’hanno mosso a metter su l’azienda e che lo spingono a portare avanti il suo cammino imprenditoriale.
Non può essere assemblata pezzo dopo pezzo, magari rubacchiando idee e motivazioni da altri brand più prestigiosi.
La Vision va sentita e perseguita davvero, perché il contrario non sarebbe solo eticamente scorretto, ma alla lunga anche economicamente sconveniente.
Ma a parte questo, quindi…
Come si struttura la Vision aziendale?
- Dopo aver capito le motivazioni che muovono ogni azione del brand, sarebbe utile buttare giù un pensiero, a mo’ di frase, che racchiuda tutto il senso della Vision.
Certo, se la Vision è articolata forse racchiudere tutti i concetti in poche parole è difficile…
Ma farlo non sarà solo utile per delineare la linea aziendale, ma anche per attrarre pubblico in target con la Vision.
- Concisione ed originalità!
Perché ho detto di racchiudere tutto il pensiero in una frase?
Semplice: le cose brevi sono più facili da acquisire ed immagazzinare.
Una frase corta entrerà con più facilità nella testa e nell’immaginario del pubblico, al contrario di una lunga ed articolata.
- Persegui la Vision (anche se è difficile da raggiungere).
Avere un obiettivo è importante, certo.
Ed è per questo che ti devi dotare di uno che riesca a stimolarti e che ti obblighi ad ottenere sempre di più.
Fissa il risultato, lavora per raggiungerlo e, se pure ci riesci…
Sposta la Vision ancora più in là.
- Non scadere in obiettivi troppo banali o triti.
“Offriamo questi servizi perché speriamo che tutti stiamo bene”, non è una Vision neanche lontanamente efficace e stimolante.
Non crea engagement e non riesce ad ispirare in modo particolare la audience.
Tutti i brand sono proiettati sull’offrire un servizio utile per la clientela…
Ma come avviene questo?
In che modo ti distingui dagli altri brand?
La tua promessa è davvero diversa da tutte le altre?
Sono queste le domande che dovresti porti e che fanno la differenza tra una Vision incisiva ed una che non lo è.
Ma per centrare la Vision è importante anche definire tutti gli step della Mission aziendale.
Il futuro presente: le Bcorp
La maggior parte dei brand non sono non-profit.
Ma alcuni di essi, nonostante non facciano mistero che uno degli obiettivi aziendali sia creare utile, dedicano energie ed ingenti risorse a creare, attraverso le loro attività, un positivo impatto sociale (sia per i dipendenti che per i clienti) ed ambientale.
Queste aziende sono le BCorp (Certified B Corporation).
In termini più grossolani, queste aziende conciliano l’obiettivo del profitto con quello dell’etica, elemento, quest’ultimo, per nulla scontato.
Sposando tematiche quali la sostenibilità ed il benessere, tali brand sono stati in grado di avvantaggiarsi enormemente rispetto ai competitor.
Pensaci un attimo…
Tu preferiresti acquistare (a parità di prezzo) una risma di carta da un’azienda che produce da foreste ecosostenibili, o da un’altra che sai che disbosca e che sfrutta i propri operai?
Ma ridurre l’impatto delle Bcorp alla mera “furbata” commerciale volta ad attrarre clienti sarebbe ingiusto…
Questa tipologia di azienda produce davvero un impatto grandioso.
Fa parte di questa tipologia di aziende, ad esempio, la Danone.
Come puoi vedere, questo brand incarna i 5 fattori base di una Bcorp:
- Società benefit;
- Salvaguardia ambientale;
- Impatto sociale;
- Attenzione alla salute e al benessere dei consumatori;
- Cura e interesse alle condizioni dei dipendenti.
Conclusioni: il dilemma del perpetuo miglioramento (stile Microsoft)
Avere una Visione che potrebbe sfuggire all’effettiva realizzazione può essere sbagliato?
Ragionando di logica, forse sì…
Abbiamo visto anche nell’articolo dedicato alla piramide di Maslow che ogni uomo vive per soddisfare certi bisogni e certi obiettivi.
Ponendo l’asticella troppo in alto, dunque, si potrebbe rischiare di frustrare ogni tentativo di raggiungere l’agognato step successivo.
Questo può succedere, certo.
Ma può capitare solo a quelle aziende prive di una effettiva e reale determinazione.
Bill Gates, agli albori di Microsoft, si era prefissato l’obiettivo di “mettere un computer a disposizione di ogni casa”.
Tale visione di democratizzazione tecnologica era impensabile all’epoca.
Roba da visionari (questa parola ti ricorda qualcosa?)
Ma nonostante la sua filosofia estremamente controcorrente e controtempo, Bill Gates non ha mai rinunciato a perseguire questo ideale.
E c’è riuscito?
Eccome, eccome se c’è riuscito.
Solo che poi, come avviene anche alle persone che riescono a conseguire un risultato e che, successivamente, esauriscono la loro spinta, Microsoft ha cominciato a calare.
Com’è corsa ai ripari l’azienda?
Semplice: ha cambiato Vision, spostando l’asticella ancora più in là.
Il nuovo mantra di Microsoft è, ad oggi, pressappoco questo:
“Potenziamo ogni organizzazione sul pianeta per raggiungere di più”.
Questa sì che è una dichiarazione d’intenti che potrebbe essere fatalmente ambiziosa.
È raggiungibile?
Il suo traguardo è effettivamente tangibile?
La risposta è negativa ad entrambe le domande.
Non si può “raggiungere di più”, semplicemente perché, anche quando crederai di averlo fatto, ci sarà sempre qualcos’altro di implementabile e migliorabile.
Quella messa su da Microsoft è un ideale che non troverà mai effettiva realizzazione.
È, in altre parole, una Infinite Vision.
E questo è un male?
Se, come brand, hai le spalle abbastanza larghe da sopportare la pressione di dover rincorrere sempre l’eccellenza, allora no.
Questa Vision, al contrario, sarà utile a motivare tutta l’organizzazione interna di Microsoft.
Dai vertici ai semplici programmatori, tutti saranno coinvolti e vedranno, come unico obiettivo, quello del perpetuo miglioramento.
Porterà dei giovamenti tutto questo?
Be’, ad oggi, dopo alcuni anni dall’avviamento di questa nuova Vision d’azienda, Microsoft è cresciuta ed ha anche capitalizzato maggiormente rispetto al passato.
Quello che riserverà il futuro a queste aziende visionarie, nessuno può prevederlo…
Ma, a quanto pare, la coraggiosa strada che hanno intrapreso non sembra essere affatto quella sbagliata.
Spero che questo articolo ti sia piaciuto e ti sia stato utile per capire cos’è la Vision di un’azienda.
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In questo articolo ti ho parlato della Vision d’azienda.
Ti saluto, e ricorda…
Comprendi e sfrutta il digital marketing.
Oppure rimani succube del suo potere e accettane le conseguenze.